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domenica 15 marzo 2015

Promemoria

Amo lo stoicismo per il giusto mezzo che io, evidentemente, non trovo.
Mai.

Per la prima volta mi sento a mio agio in un posto che non ho arredato io,
sono circondata da libri ed è fantastico.

Al contempo,
mi sento veramente lenta.

E forse ho ricominciato ad attendere.

Ed è sempre la stessa, orribile, inevitabile storia :

perché avvicinarsi al baratro,
quando puoi tranquillamente gettartici dentro?

Il giusto mezzo.
Ma poi, il giusto mezzo, come faccio a riconoscerlo?
No, perché io credo di non esserne capace, anzi, credo non sia proprio nella mia natura.

Forse quando distribuivano il senno, io, ero a un corso di formazione dedito al commettere cazzate.
Ah perché in questo sono bravissima.

Spero che la mia empatia non sbagli proprio questa volta,
altrimenti sarà il caso di comprare un divano e qualche quadro per arredare
il fondo che toccherò mooolto velocemente.

Treni, km, pagine bianche, frasi d'amore impresse sui libri, mancanze importanti, più delle richieste e questa sorta di frenesia che non mi fa mangiare, ma solo bere, cose che in fondo, sanno di qualcosa di perduto, prima ancora di esser bevute.

Non ci siamo, no, non ci siamo proprio.
Mi hai sorriso da dietro una vetrina e mi hai illuminato la giornata.
Che poi, io non voglio dare la colpa alle vetrine, ai libri o a te,
perché la colpa è mia,
che sono incapace di vivere serenamente qualcosa di sereno,
ma sono per natura portata a vivere con inquietudine qualcosa... no, praticamente tutto.

Misuriamo sempre tutto in tuffi al cuore,
i km sono per le persone banali.

(Cara Penelope, questo è un promemoria, quindi non dimenticarlo e nel caso in cui dimenticassi, rileggi dalla prima riga e ricordati il sapore che ha avere il cuore nell'esofago. Poi datti una calmata, che palpitare fa bene, ma potresti anche avere un infarto.)