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giovedì 16 ottobre 2014

Questa non è una tazza!

La sobrietà


Lo scorso anno mi ero regalata questa tazza, aveva anche un simpatico sottovaso a forma di piattino, e vi avevo piantato il mio primo basilico.
Poi, questo vaso è sparito, l'ho cercato a lungo, ma sono riuscita a ritrovare solo il sottovaso, rotto.
Dopo più di un anno, la mia tazza è magicamente riapparsa!
Ho voluto cogliere l'occasione per poterla immortalare, quasi a testimoniare la sua presenza.
(Per quanto riguarda  la proprietà, ci ho rinunciato ormai...)
Così, quando non mangeremo il pesto fatto in casa, durante l'autunno,
nessuno chiederà il perché,
faremo tutti finta di nulla, ricordando la mia tazza gialla con dentro il mio basilico verde.
R.I.P.


domenica 12 ottobre 2014

Questa domenica in ottobre...

Ottobre 2014
Questa mattina, dopo mesi, ho preso in mano la mia macchina fotografica, per una buona causa:
  il calendario A.N.T.A 2014!
Fra le curve ancora bagnate dalla pioggia e dalla paura della scorsa notte, ho seguito una donna che mi conosce fin da bambina, quando le sono capitata fra i banchi di scuola.
Che mi ha trasmesso l'amore per gli animali e la forza di cambiare le cose, nel mio piccolo, quando e quanto posso, senza smettere di crederci.
Sono arrivata in questa grande casa che ospita cani e gatti e scatolette di cibo e piccole coppette d'acqua.
C'era amore, amore ovunque, nei giardini, nei miagolii, nei gatti che si strusciano fra le gambe, senza neppure averti conosciuta. Molto amore, molte foto. Molto impegno.
Per me è stata l'occasione per ricominciare a fotografare, cosa che amo e spesso non faccio.
Forse siamo così presi da noi stessi da esser entrati nel vortice dei selfie, senza renderci conto che oltre la nostra immagine c'è altro, c'è un mondo. Così, oggi, ho voluto immortalare ottobre.


Ottobre 2014
Le rose in fiore, affianco alle zucche che danno il colore ad ottobre : per me è un mese arancione.

le mele di ottobre

Stare a contatto con gli animali e la natura, mi fa star bene. Ogni tanto sento un bisogno quasi fisico di camminare nel verde, abbracciare gli alberi, accarezzare i mici. Scritto così, me ne rendo conto, pare assurdo, quasi strano come comportamento. Ma se ci si riflette solo un po', mi rendo conto di quanto sia estremamente naturale, vivere a contatto con il verde e quanto sia contronatura invece, gettare cemento sopra ai fiumi sperando di creare quartieri e non distruzione.
In questi giorni, Genova, è in ginocchio. Mentre cammino fra gli alberi, sotto il sole, mi sento fortunata.
Pochi anni fa era successo anche a noi: la pioggia, il fiume, i cavalli abbattuti, le case abbattute, le persone abbattute. Fa paura. Fa orrore.
In questa domenica di ottobre, il cibo non mancava eppure, non scendeva giù.
La televisione era alta, ma non arrivava.
In questa domenica di ottobre, avevo bisogno di quel bisogno fisico, di gatti, prato e sole.
Con la speranza che la pioggia non faccia più paura.