sabato 13 dicembre 2014

Ho tanta fede in te - Eugenio Montale

Ho tanta fede in te
che durerà
(è la sciocchezza che ti dissi un giorno)
finché un lampo d'oltremondo distrugga
quell'immenso cascame in cui viviamo.
Ci troveremo allora in non so che punto
se ha un senso dire punto dove non è spazio
a discutere qualche verso controverso
del divino poema.
 
So che oltre il visibile e il tangibile
non è vita possibile ma l'oltrevita
è forse l'altra faccia della morte
che portammo rinchiusa in noi per anni e anni.

Ho tanta fede in me
e l'hai riaccesa tu senza volerlo

senza saperlo perché in ogni rottame
della vita di qui è un trabocchetto
di cui nulla sappiamo ed era forse
in attesa di noi spersi e incapaci
di dargli un senso.

Ho tanta fede che mi brucia; certo
chi mi vedrà dirà è un uomo di cenere
senz'accorgersi ch'era una rinascita.
 
 
Ci sono cose che non si riescono a spiegare a parole, 
almeno non con le proprie.
Poi sfogli quel libro che hai in casa da sempre
con tutte le poesie di Montale segnate.
A me Montale piace, cosa ci possiamo fare. 

venerdì 12 dicembre 2014

La lista di Penelope

Questa è la simpatica storia di Penelope.
Penelope esce di casa e compra un Kindle.
Lo mette sotto carica.
Lo accende.
Lo ripone in un armadio.
E scrive questa lettera.

Inutile discutere di come Penelope viva d'attese, ma esistono attese che mettono in croce l'anima ed altre che parlano una dimenticata lingua di desiderio ed emozione.
L'attesa di Babbo Natale, appartiene alle attese 'buone'.

Caro Babbo Natale,
mi chiamo Penelope, nel 2014 non sono stata buona, ma buonissima!
Ho dato il meglio di me a chiunque ne avesse necessità, ho cucinato quasi per tutte le persone che conosco, ho dato amore e dolcetti.
Ho consolato, ho temuto di perdere qualcuno , ho amato, ho battuto la testa contro una mensola di legno, ho mangiato un numero considerevole di gelati pistacchio e amarena.
Ho preso qualche ciucca e da almeno due non credevo sarei riuscita a riprendermi, ma con grande sorpresa, mia e di chi mi ha tenuto la testa, sono ancora qui.
Ho dato, ho dato ed ho dato, molto più di quanto avrei creduto di poter dare, sicuramente molto più di quanto avevo da dare, ma sono felice quando la sera poggio la testa sul cuscino, di poter assolvermi, per qualcosa, ogni tanto, non spesso.
Ho creduto in tutto quello che ho fatto, ci ho messo anima e corpo, lacrime e sangue, tenerezza e rabbia, perché quelle come me, quando intravedono un' ingiustizia, non si limitano quasi mai, senza pensare alle conseguenze, che spesso sono viola, come i lividi che ci portiamo addosso quando al termine di una corsa, inciampiamo e nessuno viene a darci una mano. Di buono c'è però, che verso il quinto livido, capiamo come fasciare il nostro dolore e allora, sul fianco massacrato, possiamo nuovamente posare le mani, in segno di sfida o di testardaggine.
Vorrei scrivere nero su bianco, come io abbia smesso con le dipendenze, ma non sono capace di fare l'ipocrita, neppure sotto false sembianze, e allora lo dico: ho cambiato dipendenza, ho detto addio alle sigarette ed abbracciato i carboidrati come se la mia intera esistenza dipendesse da loro. Perché fino a quando non sarò in grado di correre di nuovo, voglio camminare a testa alta.

Alla fine della storia, caro Babbo Natale, questa è la lista dei libri che vorrei trovare sotto l'albero.
Invito chi passa di qui , a lasciarmi il proprio elenco fra i commenti, perché un libro a Natale, non si nega a nessuno.

1- Da Gramsci a Occhetto. Nobiltà e miseria del PCI (1921-1991)
2-Muchachas 1, 2, 3 (e/o)
3-La regola dell'equilibrio
4-la guerra dei nostri nonni
5-Tempesta
6-Giuda
7-Avrò cura di te
8-La nave di Teseo
9-Il paese delle nobili signore
10-Nel caffè della gioventù perduta
11-Applausi a scena vuota
12-L'ora di lezione
13-L'erba delle notti 
14-Il secolo spezzato dalle avanguardie
15-Rete padrona
16-La lista di Lisette (copertina più bella di sempre)
17-Le stanze del tempo