mercoledì 22 aprile 2015

Club del libro di aprile- 21.4.15 Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa.

Ieri sera si è svolta la riunione del club del libro di aprile, nella quale abbiamo trattato il libro "Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa." di Mario Calabresi.
Molti di noi conoscevano già l'autore, grande giornalista, noto per i tragici fatti che hanno coinvolto la sua famiglia.
In un questo testo, la scomparsa del padre di Calabresi, viene introdotta attraverso la ricezione della stessa da parte degli zii del giornalista.
E proprio di questi zii, ci viene raccontata l'intrepida scelta: la scelta di andare in Africa a salvare il loro pezzettino di mondo, come si sul dire.
Al fianco di questi stralci di biografia, vengono riportate esperienze di vita, scelte, opportunità e persone che le hanno affrontate.

Consiglieremmo questo libro? Si, per diverse ragioni.

La prima, è data dal fatto che il ricavato del libro (che costa 17 Euro per 118 pagine) servirà per finanziare 30 borse di studio per la formazione di ostetriche nei centro per bambini e mamme della Karamoja.
E questa ci è sembrata un'ottima motivazione per consigliare il libro.
Purtroppo però, la buona causa intrapresa viene comunicata solamente al termine della narrazione e quindi, ignorando il gesto, l'alto prezzo del testo ci aveva inizialmente destabilizzate. Cosa che non sarebbe accaduto se un trafiletto ci avesse avvertite all'inizio del libro o sulla copertina stessa.

Un'ulteriore motivazione è data dal fatto che è un libro scorrevole, un insieme di storie , brevi, ben scritte, coincise, che riflettono la tendenza professionale di chi le ha composte. Potrebbe insomma interessare, anche a chi ha poco tempo per leggere, un capitolo è lungo poche pagine, motivo per cui il testo può essere facilmente letto prima di dormire o in attesa del treno.

L'ennesima motivazione invece, consiste nel fatto che è sempre piacevole leggere il bene. In un mondo e in un momento storico in cui le notizie principali riguardano "il male"- lasciatemi parlare di male e di bene nella maniera più infantile che ci sia-, leggere "il bene" è positivo, quasi rilassante, nonostante i temi toccati non siano sempre dei più semplici.

Gli zii di Mario Calabresi erano due brave persone e sono felice di aver conosciuto la loro vita, almeno in parte.

Gli aspetti che ieri sera sono stati analizzati con particolare attenzione, sono due : il genere letterario e il sottotitolo del testo, con messaggio annesso.

Per quanto riguarda il genere infatti, non siamo riusciti ad inquadrarlo. Se da un lato l'intento è biografico, lo stile non rende l'intento e nel caso in cui l'intento, fosse quello di raggruppare piccoli articoli pieni di speranza, non abbiamo trovato un valido legame dal punto di vista narrativo e tematico. E la cosa ci ha turbate.
Ci siamo dilungati sulla frase impressa sulla copertina:
'storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi'.
Le riflessioni scaturite dall'analisi di questa frase sono molteplici, ma simili.

Se il messaggio del libro è un messaggio di speranza, di incoraggiamento, di supporto, attraverso alcuni esempi di vita, questo messaggio, non ci è arrivato.
Laddove doveva prevalere la speranza, infatti, ha dominato un senso , che tutti i partecipanti hanno provato, di emarginazione.
Per spiegare brevemente la cosa, posso dire che l'italiano medio, giovane, nel 2015, non è un genio. O un inventore. O ideatore. O talmente affermato, da poter decidere di compiere un salto nel vuoto.
E quando tu, lettore, non sei nulla di tutto ciò che ho appena elencato, nel leggere queste esperienze di vita, particolari, non provi empatia, al limite simpatia o invidia, ma difficilmente riesci a riconoscerti nella persona che in giovanissima età viene chiamata a lavorare dall'altro lato del pianeta.
Non, soprattutto, in un 'momento sociale', nel quale non riesci neppure a farti sfruttare, pur di lavorare, perché c'è sempre qualcuno che si lascia sfruttare più di te, lavorando gratis, arrivando ore prima, sostenendo doppie mansioni (...).
Il giovane studente universitario, per dire, non viene contattato , ma cerca di contattare e spesso senza neppure un risultato concreto, neppure a lungo termine. Ciò di cui si parla in questo libro non è la regola, ma l'eccezione.
E non perché di regola, i giovani, non abbiano voglia di far nulla, anzi, ieri sera al tavolo erano sedute delle testoline bellissime e funzionanti, ma quello che ci manca e che ci fanno mancare, sono i MEZZI. Il modo. Ci manca il modo di dimostrare che anche noi potremmo avere una vita meravigliosa e anche noi, se potessimo scegliere, sceglieremmo il bene e non il male. Invece noi, in mancanza di un telaio, di un motore, di un carburante, andiamo a piedi e non raggiungiamo spesso, nè il male, nè il bene.

Questo libro ci ha trasmesso l'ansia, non fiducia, ma ansia.
Partendo dal presupposto che le critiche lette ci avevano fatto intendere fosse il racconto romanzato di una vita, e non un racconto diretto di brevi istanti, e contando il fatto che alcuni salti sia temporali che argomentali ci abbiano debilitato, la delusione è nata dalle corde toccate che non invogliano, non aiutano, non trasmettono. Si poteva far leva su altri argomentazioni.

Avere le spalle coperte e decidere di buttarsi in un sogno, è nobile, ma poco condivisibile.

Io stessa, nel mio piccolo, sogno una libreria, degli scaffali pieni di titoli, uno scacciapensieri attaccatto all'entrata, una piccola area relax, in cui bere un caffè e leggersi un libro. Un buco dove organizzare il club del libro, presentare giovani esordienti, un tavolo per chi deve fare i compiti, uno per chi  decide di lavorare immerso in un'atmosfera magica.
Farò mai questo salto nel vuoto?Non credo.
Perché se non funzionasse, dovrei pagare debiti fino alla fine della mia vita, con soldi che non ho e un lavoro immaginario.

Si, lo so che questo è un mio desiderio e che poco arrecherebbe al mondo, ma è un sogno ed è un sogno irrealizzabile per chi non ha una buona base di partenza o amici talmente ricchi da regalarti scaffali e cassa ( e magari anche i primi otto mesi di affitto).
Questo il pensiero condiviso ieri sera, sconfortante, spiacevole , forse un po' cinico, ma neppure troppo. Se cinismo non significa, dover fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni e il limite delle proprie possibilità.

Il libro scelto per il prossimo mese è "Via Ripetta 155" di Clara Sereni. Dovrebbe costare sui 14 Euro.
La data dell'incontro non è stata ancora fissata, abbiamo grandi progetti per festeggiare il nostro anniversario, ma appena sarà decisa la pubblicherò.

I libri che ci sentiamo di consigliare questo mese sono:
La verità sul caso Harry Quebert
La terrazza proibita
L'ombra del vento

e un buon manuale di geografia, perché se non sappiamo cosa sia la tunda, almeno dove sia la tundra, dovremmo saperlo.