venerdì 17 febbraio 2017

Mittenti.

"Il contenuto non è semplicemente veicolato dal mittente, il contenuto riflette pienamente il mittente, ciò che scrivi è ciò che sei."
Questo pensavo e scrivevo alla mia migliore amica e questo è ciò che penso ancora.
Quindi, questo insieme di pagine nostalgiche e lagnosette, sarei io.
Lo accetto di buon grado.

Sai, non sono stata così inopportuna, eroe che a distanza di tempo, continua a lasciare poco spazio e poco tempo ad altri.
Ci sei stato, quando non c'erano altri, ci sei stato, nonostante ci fossero altri, ci sei stato, perché quelli come noi, ci sono. E basta.

Ed ancora oggi, ci sei. E basta.

Quelle chiavi, non le ho mai usate.
Le ho guardate, spesso.
Mi ci sono aggrappata, quando tutto andava per il verso sbagliato.
Le ho strette nelle mie mani immaginando le porte che avrebbero aperto, quelle che ho rinchiuso dietro a me, velocemente, ogni volta che mi salivano le lacrime agli occhi da non poterle nascondere.
Ma mentre le stringevo, avevo bisogno di un luogo, non sarebbe stata la scelta che avrebbe dovuto essere.
Quando la scelta non è libera, non è scelta e la scelta per me, è l'unica via che rende questa vita dignitosa.

Non sono mai andata davvero contro, lo sai anche tu.
Mi sono sempre fermata prima che la protesta divenisse scontro,  che la polemica si fermasse a sé stessa, che la razionalità lasciasse spazio all'irrefrenabile irrazionalità che mi contraddistingue.

Mi manca la necessità di farmi partecipare ad ogni circostanza della tua vita, anche quelle che mai mi avrebbero previsto, con apparente noncuranza nei confronti di ciò che avrei dovuto subire ed una profonda attenzione al mio sentire. Inadeguata, io mi sento sempre inadeguata e tu, mai una volta, mi hai lasciata affogare nel mio dolore.

Mi seguivi, mentre stringevo mani che scrivevano libri e stampavano giornali e nella mia totale ignoranza mi hai lasciato credere di essere in grado di sentirmi al di sopra di quello che sarei mai

Riassunti.

Testate contro al muro, riassunto.

martedì 14 febbraio 2017

Destintatari.

Giusto così.
Ho ricominciato a mangiarmi le unghie ed ho delle mani orribili.

Queste giornate sono così pesanti, lavoro tanto e produco poco,
mi sento un vero disastro.

E poi tu, che torni nella mia vita, periodo di pessime abitudini.

Mi mangio le unghie, ho ripreso a fumare e sei tornato anche tu.

Oggi abbiamo riso del fatto che io abbia potuto provare gelosia e fastidio a causa di una persona così lontana da me da non potermi assomigliare in nulla.
Provare gelosia nei confronti di qualcuno che non stimi è un crimine.

Quanta fragilità è stata racchiusa in me?
Quanta ancora mi appartiene?

Vetro di murano. Sottilissimo. Però bello eh?

Sei una pessima abitudine.
Come la sigaretta che fra poco fumerò, magari scrivendoti.

Sono circoli viziosi dai quali non riesco ad uscire e tu ne fai parte.

Mi fai ridere.
Tanto.
Mi fai ridere di me e mi fai ridere di te.

Oggi mi serviva sentirmi così.

Domani me ne pentirò, lo so già.

Ma oggi è oggi, sono triste, è San Valentino, sono sola, nessuno è entrato da quella porta per me e allora vai bene anche tu, che sei la scelta sbagliata.