mercoledì 4 ottobre 2017

Confini 1.

Va tutto bene.
Me lo ripeto in continuazione, ogni volta che tentenno davanti ad una decisione difficile, o quanto meno, davanti ad una decisione che mi appare tale, forse per la mia incapacità di scegliere quale sia la scelta giusta prima di pormi all'incirca 15 mila domande.
Non sono solo le conseguenze a spaventarmi, altrimenti avrei evitato di scegliere di percorrere vie strette, buie e segnalate da cartelli con la scritta 'la scelta peggiore che puoi fare è decidere di entrare qui'.
Sono le conseguenze unite ai miei sentimenti.
Riguardo a tutto.
Riguardo a quello che possa essere una concezione di giustizia universale, quella personale, quella arbitraria: perchè ogni tanto devo ricordarmi che ciò che possa apparire giusto per me, non lo sia per gli altri.
Ma devo anche ricordare che ciò che è giusto per altri e non per me, non sempre sia la soluzione per porre a tacere il dubbio di errare.
Ho sbagliato, sto sbagliando, questo sicuramente, come tutti.
Posso aver sbagliato e posso sbagliare anche adesso, in questo momento, nel quale tutto appare sfuocato.
Sto peccando di egoismo? Penso solo a me stessa?
In quale preciso istante, l'istinto di sopravvivenza personale sconfina nell'egoismo?
Non sono troppo buona, sono consapevole o almeno tento di esserla.
Diamo la colpa al greco? Al teatro? All'immedesimazione di sè negli altri?
Confini, ristabiliamo dei confini.

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