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lunedì 14 luglio 2014

Assenze

Ieri era il tuo compleanno.

Ho bruciato la frizione, prima al posto della terza.
Chiamami adesso.
Perché ho davvero bisogno di farmi trovare qui.
Sono fradicia.
Di pioggia e pensieri.
Pesche al maraschino.
Si, erano pesche al maraschino.
Sul finestrino del treno ho fatto gareggiare due lacrime,
ma ha vinto l'altra.
Tifo sempre per il perdente.
Forse perché lo è.
O lo è per questo.



Alle cinque del pomeriggio,
o si dorme
o si va al mare.
Tintinna la mia caviglia destra.
C'era un linguista davanti a me.
Oggi è come l'ultima puntata,
di una serie che vivi da sempre.
E ti commuove,
l'odore di bruciato,
il rimasuglio sul piatto.
Ne sono sicura,
erano pesche al maraschino.
Hai cancellato uno dei tuoi pranzi,
ci sono macchie che 
non si lavano dalla pelle.
Campagne elettorali

per rane rumorose.

Vendetta per i fiori calpestati.
Anice stellata.
La camicia bianca dalle maniche bagnate.
Una partita a carte in penombra.
La serranda abbassata a metà.

Hai tre sette in mano,
dichiari un tris di assi.
Non mi guardi negli occhi,
parole insensate.

Un incrocio.

Altro che frizione.
Cornea bruciata.

lunedì 30 giugno 2014

Zadie Smith - N-W

Qualche giorno fa ho ricevuto  in regalo N-W , non conoscevo Zadie Smith ed ho scoperto tramite internet, essere una delle scrittrici più amate della letteratura contemporanea.

 La storia è molto carina, un intreccio di vite ben elaborato, in alcuni punti la ripetizione di aspetti personali e lineamenti dei personaggi è molto pesante, può turbare la narrazione dei fatti.
Comunque sia, l'andamento è molto leggero, 350 pagine da poter leggere comodamente seduti in giardino durante l'arco di una giornata.
Ciò che in realtà ho trovato decisamente forzato, ma leggendo i pareri diffusi, probabilmente, si tratta solo di una questione personale, è l'insieme degli infiniti elenchi.
Non ho nulla contro gli elenchi, solitamente, anzi, trovo  sia una tecnica divertente, quella di comporre un insieme di brevi elementi per sottolineare i pensieri dei personaggi, da un punto di vista totalmente soggettivo, ma ho trovato estremamente forzata la lunga serie di parole affiancate, così, quasi a voler dare una profondità che fondamentalmente, non ho trovato nel libro.
La storia di vite umane, poteva essere resa in maniera molto più leggera, oppure molto più profonda, ma voler a tutti i costi dare un'impanatura di intellettualismo a qualcosa che ne è privo, e andrebbe benissimo così, mi ha lasciato un retrogusto amaro.
Alcune pagine sono veramente poco chiare, l'aria di indecifrabilità mi sta bene, se accompagnata da un andamento capace di sottintendere, senza svelare.
Ma da un'amante dei Grandi Russi, con le loro lunghe frasi, i periodi che proseguono pagine e pagine e pagine, le descrizioni dettagliate all'infinito... difficilmente ci si può aspettare un parere differente.
Sotto un certo punto di vista, ho trovato diversi parallelismi fra questo libro e il prossimo di cui parlerò, "Eureka Street". In entrambi, la città, ha vita propria, quasi fosse al pari dei personaggi o forse, al di sopra.
Molto belli invece, i riferimenti alle differenti etnie che popolano il quartiere dei protagonisti, le informazioni riguardanti gli usi nigeriani, introdotti sapientemente dall'autrice, per metà inglese e per metà giamaicana.
In ogni caso, critiche personali a parte, credo che consiglierei questo libro, per trascorrere qualche ora, magari in periodo d'esame, quando si ha la testa già occupata da altri pensieri e nozioni.
La parte che più mi ha colpita riguarda l'incomunicabilità di fondo che lega indissolubilmente i protagonisti, un uomo che desidera oltremodo un figlio ed una donna che vi rinuncia abortendo.
Ognuno dentro al proprio universo, l'unica cosa che non è segnata dall'appartenenza sociale, è proprio l'incomunicabilità.
Sono rimasta colpita dal linguaggio utilizzato per narrare argomenti delicatissimi, come la maternità, parlarne non è facile, far vivere un personaggio femminile un rapporto altalenante con la maternità, è ancora più difficile.
In alcuni tratti non sarei riuscita a definire il sesso dello scrittore: il sottofondo sensibile, la descrizione molto spigolosa.
L'interiorità, effettivamente, c'è, non è angosciata e drammatica come quella delle mie amate eroine di fine ottocento, ma in qualche modo ne richiama il disagio, il bipolarismo forzato, il dissidio interiore che comprime la condizione femminile.
Purtroppo, così come mi è capitato per Eureka Street (spoilerosissima) , ho avuto qualche difficoltà a relazionarmi con il  personaggio predominante: questo quartiere londinese, frutto di etnie differenti, convivenza di usi, tradizioni, aspirazioni, differenti.
La realtà sociale italiana, è differente, quella che vivo io , in special modo : la distinzione di classe c'è, ovviamente, ma forse riesce ad essere superata in una sorta di compensazione intellettiva.
Il poter facilmente, più o meno, all'istruzione, rende meno evidente il distacco sociale che invece regna all'interno delle descrizioni di quei personaggi, di quelle vie, di quella Londra.
Probabilmente, se fossi inglese, avrei colto quel qualcosa di inafferrabile per chi vive al di fuori della realtà raccontata.
Probabilmente, avrei dovuto assumere un atteggiamento in cui predominasse la capacità di intromettermi in una realtà differente dalla mia, ma il tipo di narrazione, così innovativa, così speciale, così giovane, mi ha creato qualche disagio.
Ho scoperto che l'autrice è stata amata dal pubblico per il suo primo libro, pubblicato alla tenera età di 23 anni, vorrei leggerlo, per cercare di superare il pregiudizio (io odio il pregiudizio ed odio me stessa quando ne incarno uno) che mi si è creato nei suoi confronti. In fin dei conti, se tutti trovano il suo lavoro prodigioso, chi sono io per negarlo? Cercherò di comprendere il prodigio... e se poi, proprio non dovessi coglierlo, beh, rimarrei nella mia sacrosanta minoranza, ancora una volta.

Prima pagina



Prossimo libro, prossimo post.


Mercoledì si parlerà di "Eureka Street" , della riunione del club del libro di domani, martedì 1 luglio e di tutte le opinioni che saranno espresse! 

sabato 14 giugno 2014

La prima sagra dell'estate.

Torta di noci e crostata alla marmellata.

Ieri sera ho finalmente inaugurato la stagione della sagra, in fin dei conti, non potevo esimermi dal farlo, dopo la lunga serie di parole spese al riguardo.
Ed è stato bellissimo.
La torta di noci era meravigliosa, buona, morbida, gustosa, ben lievitata,  non sembrava neppure lontanamente una torta "in serie".

Ravioli ai frutti di mare

Il sugo era sublime, il ripieno anche, ma la cosa che mi ha stupita è stata  la consistenza della pasta,veramente perfetta e ben tirata.


Insalata di mare

Uno di noi è a dieta :)
La sagra ti offre sempre l'opportunità di mantenere la linea.
Ma io ho scelto di non mantenerla, ormai è grande, deve vedersela da sola e quindi non ho idea di come fosse questa insalata di mare.

Muscoli.

C'è poco da commentare.

Muscoli.

1° classificato alla gara "Il muscolo più grande".

Ultimo classificato.
(purtroppo il vermentino ha fatto effetto . . . )

Ed eccoci qui,  questi siamo noi:
abbiamo più foto con i piatti che con i parenti,
ogni volta diciamo che è l'ultima,
quando arriva l'estate ci lamentiamo,
in inverno non rinunciamo mai al dolce.
Se trovate un gruppo di amici,
intenti a fotografare cibo,
forse non saremo noi,
ma dedicategli uno sguardo di conforto.
Sarà utile.

martedì 15 ottobre 2013

Crostata alla marmellata di lamponi e crema

 Crostata di lamponi e crema!
(come fare colpo con pochi euro e poco tempo)

Pasta Frolla:
-300g di farina 00
-120g di zucchero a velo
-180gr di burro
 -4tuorli

Una volta preparata,la frolla va conservata in frigo almeno 1 ora prima di procedere all'utilizzo.

Marmellata di lamponi:
-1kg di lamponi
-800g di zucchero a velo
-il succo di un limone


Per la Crema:
 -500ml di latte
-6 tuorli
-50gr di farina

-150gr di zucchero


Preparazione:
Portate ad ebollizione il latte,nel mentre sbattete zucchero e tuorli.
Aggiungete al composto la farina,e versate nel latte.Portate ad ebbollizione una seconda volta,a fuoco basso,controllando che il composto ottenuto sia omogeneo e denso.


Prendete la pasta frolla e levatene una parte per decorare la parte superiore,stendetela e ponetela in una teglia ben imburrata.Stendete un primo strato di crema seguito da uno strato di marmellata.
Infine decorate con le tipiche "striscioline"da crostata.
Infornate a 180 gradi per 45 minuti e la crostata è pronta!

NB se non avete voglia o tempo di pareparare la pasta frolla,potete utilizzarne una già pronta,vi consiglio la versione"srotolata"sulla carta da forno,più pratica rispetto al panetto tradizionale.

NB2 Nel caso in cui non abbiate voglia o tempo di preparare la marmellata di lamponi,utilizzatene una biologica.

NB3 Nel caso in cui non abbiate voglia di preparare marmellata e pasta frolla,uscite e andate in pasticceria a rifornirvi di crostata!