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lunedì 8 settembre 2014

Libri- Liberi- Libri- Liber A. / Torta veg pere-cioccolato

Ritorno sulle mie pagine con la codina fra le gambe,
qualche kg in più, due orecchiette nuove che girano per casa, un esame in meno, una RICETTA nuova e qualche LIBRO.

Parto dalla RICETTA: torta veg pere e cioccolato.


Pasta frolla veg:
  1. 500 g di farina 00
  2. 1 cucchiaio grande di amido
  3. 125 g di latte di soia al cioccolato
  4. 125 g di olio di semi
  5. 250 g di zucchero di canna
  6. 1 cucchiaio di bicarbonato
  7. sale qb
  8. cannella ( scelta)

Almeno 1/2 h i frigo

 

Ripieno:
  1. 5 pere grandi biologiche possibilmente
  2. 3 cucchiai di miele
  3. 50 g di zucchero
  4. 3 cucchiai di latte di mandorla  ( io l'ho preso a Gallipoli, pur chiamandosi 'latte' è uno sciroppo di acqua, mandorle e zucchero) 
  5. cacao amaro

Amalgamate e lasciate riposare in frigo.

 

 

180° per 30/35 minuti



Per quanto riguarda i libri, invece, comunico ufficialmente la data del prossimo incontro del club del libro:


giovedì 11 settembre alle h 21: 00.

Il  libro scelto era, anzi è, "Una donna spezzata" e devo riprenderlo in mano dopo averlo divorato in vacanza a luglio.
Per quanto mi riguarda però, è uno di quei libri dei quali 'ubriacarsi' :
quelli che riprendi in mano dopo anni, inizialmente solo per ripetere correttamente quella frase che tanto ti era piaciuta ed avevi sottolineato perché ti ricordava te stessa.
E poi, poi trovi quella frase e con essa il contesto in cui l'avevi sentita tua, le persone, gli odori, i luoghi che ti ricorda ed improvvisamente hai riletto il libro, così, seduta con le spalle contro la libreria ed i calzettoni di lana che ti scendono lungo le gambe nude .

L'ho fatto per anni, questo gioco incomnsapevole, 
con i Dialoghi con Leucò.
Cesare, quello perduto nella pioggia ad aspettare il suo amore ballerina,
amore che non arriva, perché ha cambiato idea,
perché la notte si dorme e non si aspetta qualcuno che non è neppure fedele a se stesso.
Eppure cesare rimane lì, a bagnarsi ancora un po' e mentre il tram di mezzanotte se ne và, tira i primi colpi di tosse,
ma continua a tenere il sigano fra le dita, bagnato, umido, feticcio di lacrime e speranze,
simulacro di morte e amore, che è pur sempre un sinonimo di vita.
Quel Cesare Pavese che aspetta come solo una Penelope sa fare,
senza prendersi l'amore, la donna, i sussulti del cuore, 
ma solo la pleurite,
mi ha descritta così bene da farsi leggere tre volte all'anno,
contro la parete della mia libreria.


Simone non ha descritto l'attesa che io e Cesare conosciamo,
ne ha messa in scena una diversa, drammatica, fastidiosa, ben accetta e comunque indigesta.
Un'attesa che non mi appartiene,
che qualche volta mi ha posseduta senza sapere che io non la posseggo.
Ma di quell'attesa, di quella delusione inconsapevole seppur evidente, 
sono sicura che andrò a leggere,
ogni volta che mi servirà sentire una frase che mi ricordi
di essere
sempre
fedele a me stessa.

Perché il prezzo di questa mancanza, 
alle volte,
può essere una pleurite,
altre la dignità,
altre ancora,
la vita.




                    

sabato 9 agosto 2014

CLUB DEL LIBRO 22 luglio - I fratelli Karamazov

IL PROSSIMO INCOTRO DI SETTEMBRE, DOVREBBE ESSERE IL 9, OPPURE, DOPO IL 9 SETTEMBRE, IL LIBRO SCELTO È "UNA DONNA SPEZZATA" DI SIMONE DE  BEAUVOIR .



E con un leggero ritardo, ecco il racconto del meraviglioso incontro del 22 luglio.
Ma prima, vorrei ricordare a tutti i miei numerosissimi lettori (eh!), che l'8 agosto del 1969, veniva scattata questa:
    
 La serata del 22 luglio, è stata dedicata a noi stesse, ai libri in generale, in quanto, quasi nessuno dei partecipanti era riuscito a terminare il libro, la colpa, ahimè!, era mia, avendo consigliato un libro molto lungo.

In ogni caso, abbiamo comunque constatato un paio di cose:

- la lontananza del nostro modello culturale da quello russo, che ha creato qualche piccola difficoltà nel contestualizzare ed identificare personaggi e luoghi.
(come per esempio la denominazione russa, oppure la figura dello Starec, non nota a tutti)

- la figura del GRANDE INQUISITORE -personaggio che si collega alla "leggenda del grande inquisitore"- (sto cercando di non fare spoiler)-, la scena del bacio, nel capitolo che prende il titolo proprio dall'inquisitore, ha avuto successo. Per quanto mi riguarda, credo sia una delle cose più belle che abbia letto.

- Prendersi una cotta per Ivan è stato definito del tutto 'normale'.

- Abbiamo sottolineato il legame che in diversi punti del libro è divenuto evidente fra I fratelli karamazov e Il maestro e Margherita, un libro che personalmente ho adorato.

Questo incontro è stato molto personale, non avendo finito di leggere il libro, siamo finite a parlare di dolci, ricette, estate e amore, ma credo che nessuno abbia vissuto la cosa come un 'fallimento', anzi, è stata un'ulteriore occasione per dimostrare come, i libri, siano in realtà, un grande collante.
Concludo citando un mio grande professore di storia e filosofia, dicendo che:
"Non bisogna cercare ciò che divide, ma ciò che unisce".

Ed allegandovi gli appunti, divertenti, del resoconto della serata!

I libri che vedete citati sono le letture nominate, almeno una parte, durante l'incontro

giovedì 24 luglio 2014

Finzioni (J.L.B)

Se è vero che un libro si giudica dalla copertina,
questo,
dovrebbe essere un capolavoro.
"Finzioni" di Jorge Luis Borges e un labirinto marino, fra l'azzurro e il blu.
In realtà,
per me,
questo è un capolavoro,
copertina compresa.
Fosse solo per
"(...) la verità, la cui madre è la storia, imitatrice del tempo, deposito delle azioni, testimone del passato, esempio e avviso del presente, sintomo del futuro".
 
Lo so, può sembrare folle, insensato, ciò che scrivo,
ma spendete 9. 50 euro per 145 pagine di genio, di Borges.
E per Pierre Menard e il suo Quijote .
E si, le parole sono tutto, ma anche la storia è tutto e il contesto, anche.
E la realtà "atroce o banale".



(Ed il mio, di contesto, questa volta, era la solitudine.
L'attesa di una persona cara.
Una città medievale.
Due uomini in lontananza che montano delle luci sopra un palco.
Una panchina troppo calda.
Il sole che batte sulla nuca.
La strada è troppo lunga, alla prima uscita torno indietro.
Due anni fa ero qui, scesa da un treno che non sapevo prendere,
un'amica che corre dal lavoro, la birra aperta con un accendino,
- "è un maschio?"
-"no, femmina, ma alla mamma piace il blu.."
-"che bel maschietto!"
Sempre la solita storia, 
mai sforzarsi per capire,
che,
spesso,
basta aprire la copertina e sfogliare.)